I dati e le informazioni contenuti all'interno della domanda di mutuo permettono alla banca individuata di esprimere un primo parere di fattibilità sulla operazione del finanziamento ipotecario.
In un post pubblicato prima di questo abbiamo visto in che cosa consiste la domanda di mutuo, che i clienti devono presentare alla banca quando vogliono ottenere la concessione di un finanziamento ipotecario e quali sono i dati e le informazioni che in genere devono essere riportate all’interno di essa.
> Che cos’è il parere preliminare di fattibilità di un mutuo
Dopo aver presentato la domanda di mutuo, tuttavia, la banca è chiamata in primo luogo ad esprimere un parere preliminare di fattibilità. Vediamo quindi in che cosa consiste.
> La differenza tra il mutuo a tasso misto e il mutuo a tasso doppio
Che cosa è il parere preliminare di fattibilità di un mutuo
I dati e le informazioni contenuti all’interno della domanda di mutuo permettono alla banca individuata di esprimere un primo parere di fattibilità sulla operazione del finanziamento ipotecario.
La concedibilita o meno del mutuo, volta a decretare la fattibilità dell’operazione, e della somma richiesta, dipende in genere dal concorso di più fattori. Ecco quali sono:
- l’ammontare netto del reddito del richiedente e dei suoi familiari, appartenenti al nucleo familiare, così come desunto dalla denuncia dei redditi
- il valore complessivo dell’ immobile oggetto del finanziamento
- la presenza o meno di garanzie supplementari prestate da terzi,attraverso gli strumenti della fideiussione e del pegno.
Attraverso l’esame dei dati indicati, dunque, l’istituto di credito sara in grado di esprimere un proprio parere di fattibilità, il quale, se positivo, darà avvio alla fare successiva necessaria alla concessione di un mutuo, ovvero la richiesta della documentazione necessaria.
È utile infine ricordare che uno dei principali parametri utilizzati dalle banche per determinare l’importo del mutuo, è il cosiddetto rapporto rata – reddito. La rata del mutuo che potrà essere concessa, cioè, non dovrebbe mai superare il 30 o il 35 per cento del reddito netto mensile.