In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che due sono le possibilità che si aprono per quei clienti che hanno riscontrato qualche problema con la propria banca. La prima è procedere con una richiesta di chiarimento, mentre la seconda, nel caso in cui la prima non avesse portato ad alcun risultato, è quella di scrivere una lettera di reclamo alla banca a mezzo di posta raccomandata o posta elettronica certificata.
> Come effettuare un reclamo o richiedere un chiarimento in merito al proprio conto corrente
Come funziona la presentazione di una lettera di reclamo alla banca
È quindi opportuno ricordare che, dalla data di ricezione della raccomandata, l’ufficio ha:
- 30 giorni di tempo per rispondere, se la richiesta riguarda un servizio o un prodotto bancario
- 90 giorni di tempo se il reclamo riguarda un prodotto di investimento.
> I diritti dei clienti durante il rapporto contrattuale di conto corrente – III
A questo punto, però, una volta ricevute le due riposte, l’ufficio reclami della banca potrà dare al cliente solo due diversi tipi di risposta:
- potrà riconoscere che il reclamo è fondato, e allora illustrerà al cliente le azioni che intende intraprendere per risolvere il problema e le loro tempistiche di attuazione.
- oppure potrà non accogliere il reclamo ritenendolo infondato, e allora dovrà spiegare i motivi che hanno portato al può rifiuto.
In questo secondo caso, però, la procedura consente al cliente ancora un altro spiraglio di azione, cioè quello di un ricorso.
È necessario ricordare, tuttavia, che in base alla nuova legislazione, prima di intentare una vera e propria causa civile per qualsiasi problema, è necessario cioè si ha l’obbligo di intraprendere un tentativo di conciliazione e di risoluzione non giudiziale della controversia.