In genere questi titoli hanno una scadenza superiore ai 12 mesi e attualmente le scadenze presenti sono pari a 3, a 5, a 10, a 15 e a 30 anni. Il loro taglio minimo è pari a 1000 euro.
In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo visto che lo stato italiano mette a disposizione degli investitori una serie di diversi titoli obbligazionari, che si differenziano tra di loro per durata e caratteristiche.
Tra i titoli di stato italiano si possono ad esempio annoverare Bot o buoni ordinari del Tesoro e i CCT, o certificati di credito del Tesoro.
> Che cosa sono e come funzionano i CCT
Oltre a queste due prime tipologie di titoli, vi sono però anche i Btp o buoni del Tesoro poliennali, che possono essere definiti come titoli obbligazionari dello stavo italiano a cedola o a tasso di interesse fisso.
> Che cosa sono e come funzionano i BOT
Nel caso dei Btp il rendimento finale si deve calcolare non solo sulla base del rendimento fisso della cedola, ma anche sulla differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso. In genere questi titoli hanno una scadenza superiore ai 12 mesi e attualmente le scadenze presenti sono pari a 3, a 5, a 10, a 15 e a 30 anni. Il loro taglio minimo è pari a 1000 euro.
Le cedole di queste obbligazioni hanno una scadenza annuale come i relativi interessi e vengono pagate ogni sei mesi. Facciamo un esempio. Un Btp che oggi presenta un rendimento pari al 7% pagherà due cedole semestrali pari al 3,5% l’ una.
Vediamo quindi quali sono le regole di acquisto di sterline titoli di stato. Anche i Btp non si comprano direttamente sul mercato libero, ma attraverso intermediari autorizzati alla vendita, come banche e società finanziarie, che li comprano quando vengono effettuate le aste. Al momento dell’ asta finanziaria viene anche deciso il prezzo di emissione di questi titoli. I clienti quindi acquistano in genere i Btp dalle banche che prendono parte alle aste.