Come si può sapere se il proprio nome è tra i cattivi pagatori e come si può togliere.
Cosa comporta essere cattivi pagatori, come lo si diventa ed eventualmente come si può recuperare al danno subito o alle inesattezze presenti nel sistema di controllo della Banca d’Italia o del Crif. Qualche delucidazione per chi ha in essere un prestito o per chi ne vuole uno.
Immaginate di andare in banca o in un’agenzia di credito a chiedere un prestito e di scoprire in sede di valutazione della fattibilità del contratto, che il proprio nome è tra quelli dei cattivi pagatori. L’agenzia o la banca non hanno alcuna remora ad annullare tutto perché questa iscrizione riduce l’affidabilità dei creditori. Che poi si diventi cattivi pagatori perché si è mancato il pagamento di una rata per disattenzione o per impossibilità finanziaria, è un altro discorso.
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Proprio per questo motivo è importante prestare sempre molta attenzione alle scadenze delle rate e rispettare il piano di rimborso concordato. Anche perché essere classificato come “cattivo pagatore” rende difficile un nuovo accesso al credito, sia di breve che di lunga durata.
In Italia dei cattivi pagatori si occupa la Centrale Rischi della Banca d’Italia, in cui confluiscono le informazioni fornite da banche e finanziarie relativamente alla propria clientela. Persone fisiche e giuridiche possono consultare gratuitamente l’elenco, compilando un modulo di richiesta che è disponibile presso le Filiali della Banca d’Italia e consegnare il cartaceo presso gli sportelli, oppure inviarlo, corredato della fotocopia del proprio documento di identità, all’istituto anche tramite PEC.
Il risultato della consultazione viene restituito da Banca d’Italia per posta o per posta elettronica certificata (PEC).