Come si scaricano gli interessi passivi del mutuo dalla dichiarazione dei redditi? Tutto dipende dalla tipologia di casa, prima o seconda?
Se il mutuo è stato acceso per l’acquisto dell’abitazione principale le detrazioni degli interessi passivi saranno maggiori rispetto a chi porta in dichiarazione gli interessi passivi legati al mutuo per la seconda casa. Un riassunto per chi deve compilare la dichiarazione.
Chi paga un mutuo paga anche gli interessi passivi alla banca e soprattutto nei primi anni questi interessi sono molto pesanti. Nella dichiarazione dei redditi, però, possono essere richieste delle detrazioni che aumentano se la casa coincide con l’abitazione principale.
Mutui prima casa abitazione principale
Per prima cosa l’abitazione principale deve essere anche la residenza del proprietario che si deve stabilire nell’abitazione entro 12 mesi dall’acquisto. Se questo passaggio avviene nei tempi allora la detrazione è facile. Si possono scaricare interessi pari al 19% del costo sostenuto fino ad un massimo di 4000 euro. Il che vuol dire che il 19% degli interessi passivi non supera mai i 760 euro.
Agli interessi passivi possono essere aggiunti altri oneri accessori come, ad esempio, le spese di perizia, quelle notarili o le imposte pagate per l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca.
Mutui seconda casa
Se l’immobile oggetto del mutuo è una seconda casa, cioè un’abitazione diversa da quella dove si risiede abitualmente, per la detrazione bisogna regolarsi così:
- Si ha diritto solo se il finanziamento è stato stipulato prima del 1993. In tal caso, si può scaricare il 19% sugli interessi passivi, oneri accessori e quote di rivalutazione;
- Non sono previste detrazioni per mutui sottoscritti dopo il 1° gennaio 1993.