Comprare casa è sempre un passo fondamentale per le famiglie, preoccupate di associare le necessità qualitative e di spazio con quelle del budget a disposizione. Un primo criterio di valutazione arriva dalla scelta tra un’abitazione nuova o usata, dove la discriminante è la maggior parte delle volte la differenza di costo tra le due tipologie di alloggio.
Secondo un’indagine effettuata nelle città italiane maggiormente interessate da recenti costruzioni ci sono molte differenze tra le province analizzate, con scarti che hanno toccato anche il 110%.
Spiega Alessandro Ghisolfi, Responsabile del Centro Studi di Casa.it:
Nella scelta di un’abitazione influiscono molti fattori, fra cui il principale è ancora il luogo o la zona urbana in cui insiste l’abitazione. Le nuove costruzioni, che oggi rappresentano circa il 20% delle compravendite totali, garantiscono un livello abitativo di qualità superiore rispetto alle case realizzate negli anni passati, naturalmente si sconta in questi casi un valore d’acquisto nettamente superiore al prodotto usato e di qualità inferiore.
La provincia di Milano è quella in cui si registra il divario più alto tra immobili recenti e di seconda mano (67%), rispettivamente 5.500 euro al metro quadro contro 3.300 euro. La differenza aumenta ulteriormente per chi sceglie le aree centrali o soggette a riqualificazione urbana: un esempio è la zona di Porta Nuova dove la distanza tra usato (5.250 euro per metro quadrato) e nuovo (11.050 euro) raggiunge il 110%.
Al secondo posto la città di Bologna. Chi opta per una costruzione nuova (4.200 euro al metro quadro) deve ipotizzare un budget aggiuntivo del 49% rispetto a chi preferisce un alloggio già vissuto (2.800 euro), con una punta rilevata nel quartiere Mazzini pari al 74%.
Il terzo gradino del podio è occupato da Verona, dove il rapporto tra il prezzo medio delle due tipologie case (2.100 euro per al metro quadro per l’usato e 3.000 euro per il nuovo) è del 43%. I valori oscillano dal 10% della zona Centro sino al 59% del quartiere Stadio.