La decisione della Commissione e del Parlamento Europeo ha trovato appoggio in numerosi istituti di credito e banche del Vecchio Continente, ma non ha mancato di suscitare anche qualche voce di dissenso.
Come abbiamo anticipato anche in diversi post pubblicati prima di questo, il Parlamento Europeo ha deciso di abbassare le commissioni interbancarie che si pagano sulle carte di credito, nello specifico sia su quelle di credito, sia su quelle di debito e di uniformare i costi su base europea e non più nazionale. Questa iniziativa sorretta dalla Commissione e dal Parlamento Europeo ha trovato appoggio in numerosi istituti di credito e banche del Vecchio Continente, ma non ha mancato di suscitare anche qualche voce di dissenso.
> Il Parlamento Europeo riduce le commissioni delle carte di credito
La misura, infatti, secondo il Parlamento Europeo porterà ad una riduzione dei costi per i clienti nell’uso delle carte di credito, mentre secondo altri, tra cui i portavoce dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, tale provvedimento potrebbe anche comportare il rischio di vedere un innalzamento dei costi delle carte di credito per i consumatori finali.
> Pro e contro del tetto Ue alle commissioni delle carte di credito
Gli esperti dell’Associazione Bancaria Italiana sottolineano infatti che potrebbe verificarsi su larga scala quello che si è verificato anche in altre nazioni d’Europa che singolarmente hanno intrapreso tali iniziative, come in Spagna, in Austalia e negli Stati Uniti, paesi in cui, dopo l’introduzione di tali riduzioni si è stati costretti a ritornare sui propri passi per un aumento eccessivo dei costi.
Nel frattempo, però, uno dei leader di mercato, VISA, si è anche impegnato a ridurre le commissioni interbancarie medie in dieci paesi europei, tra cui l’Italia, in cui il costo medio lo scorso anno ha oscillato tra lo 0,5 per cento e lo 0,7 per cento.