Alcune banche sui conti correnti hanno alzato i costi anche sul carnet degli assegni, che prima era gratuito mentre ora si possono andare a pagare anche fino a 2,90 euro a blocchetto. A metterlo in evidenza è stato il Codacons nel porre altresì in risalto come i balzelli bancari sui conti correnti non siano limitati alla sola “tassa sul contante“, ovverosia la commissione per il prelievo del denaro, il proprio, dal conto. Inoltre, tra gli altri balzelli descritti dall’associazione, ci sono anche casi in cui la banca chiede un euro nel mese se il correntista nei 30 giorni non effettua operazioni al Bancomat; ma ci sono anche canoni trimestrali che scattano nel caso in cui il correntista non mantiene sul conto un livello di giacenza minima. Per questo il Codacons parla di stangata sui conti correnti, che solo nel 2010 è stata pari in media a 28 euro, mentre l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, snocciola dati che sono diametralmente opposti.
L’Associazione, con stupore, riporta infatti come l’ABI, durante un’audizione presso la Commissione del Senato, sostenga che nel periodo dal mese di giugno del 2010 al mese di dicembre del 2010 i costi dei conti correnti in Italia siano scesi in media dell’1,7%, mentre dal 2006 al 2011 questi costi sono addirittura scesi del 26%.
“L’Abi prende in giro il Parlamento italiano“, afferma il Codacons che bolla i dati ABI come “cifre fantasiose ed ottimistiche che non risultano a nessuno“. Questo perché, tra l’altro, a dire che in Italia i conti correnti sono tutto tranne che a buon mercato non è stata un’Associazione dei Consumatori, nei mesi scorsi, ma niente poco di meno che la Commissione europea, la quale ha in particolare rilevato in Italia per i conti correnti un costo medio pari a ben 253 euro rispetto ai 112 euro della media nel Vecchio Continente, ed ai 114 euro “certificati” dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).