Poste Italiane, per quel che riguarda i conti correnti appartenenti alla gamma BancoPosta, non propone solamente conti correnti per i privati, ma anche soluzioni interessanti per le imprese, da quelle “base” a quelle più evolute fino ad arrivare a conti correnti specifici come ad esempio quelli per il condominio con titolarità da parte dell’amministratore. Alcuni conti correnti di Poste Italiane dedicati e riservati per il business fanno parte della gamma denominata “In Proprio“, e vengono proposti in quattro versioni: conto BancoPosta In Proprio Base, conto BancoPosta In Proprio Web, conto BancoPosta In Proprio Pos e conto BancoPosta In Proprio Condominio. Questi conti correnti sono stati ideati dal Gruppo Poste Italiane per chi fa business medio-piccolo, ovverosia per i commercianti, i lavoratori autonomi, le piccole e medie imprese ed i liberi professionisti che puntano ad operare con un conto che assicuri la massima semplicità, efficienza, sicurezza e soprattutto risparmio e flessibilità.
Il tutto a fronte di una presenza capillare sul territorio per poter operare con 14 mila uffici postali, i cinquecento PosteBusiness dedicati, gli Atm Postamat e chiaramente anche il sito Internet di Poste Italiane per l’operatività 24 ore su 24, sette giorni su sette. Attualmente, tra l’altro, il colosso postale promuove l’accoppiata conto corrente imprese – conto corrente privati permettendo di non pagare sul conto corrente personale l’imposta annuale di bollo.
Nel dettaglio, tutti i clienti di Poste Italiane che, alla data del prossimo 30 giugno 2010, risulteranno sia titolari del conto corrente BancoPosta Click, sia del conto corrente BancoPosta In Proprio Web, otterranno il rimborso a gennaio 2011 dell’imposta di bollo pagata sul conto corrente BancoPosta Click. In questo modo l’imprenditore, il libero professionista o il commerciante che ha aperto il conto BancoPosta In Proprio Web, potrà risparmiare l’imposta di bollo sul conto personale che è dovuta per Legge e che, lo ricordiamo, è pari attualmente a 8,55 euro ogni tre mesi, ovverosia 34,20 euro l’anno.