Il diffondersi dei contagi legati al Coronavirus e la relativa crisi economica correlata stanno portando una situazione di vero e proprio sfacelo non solo nell’economia italiana, ma più in generale in quella mondiale ed ovviamente in quella dell’UE.
I potenziali pericoli portati dal Coronavirus sui conti correnti con liquidità
Un problema sanitario che inevitabilmente adesso si sta riflettendo anche a livello economico, con delle ripercussioni notevolmente importanti e pesanti, che sarà difficile da affrontare. I risparmiatori hanno cominciato già da tempo a preoccuparsi e si stanno cominciando a chiedere quali siano i rischi principali connessi al Coronavirus, in modo particolare per quanto riguarda la liquidità che si trova sul proprio conto corrente.
Ebbene, stando alle ultime indicazioni che sono arrivate da parte dell’ABI, si è capito come nel periodo che va da gennaio dello scorso anno al mese di gennaio del 2020, la quota cash sui conti correnti italiani è aumentata di ben il 6%.
Nel corso degli ultimi mesi, tra le altre cose, pare proprio che tale percentuale possa dover essere rivista per colpa di una serie di disinvestimenti che un gran numero di persone ha voluto seguire dopo che i mercati azionari sono stati investiti da un vero e proprio tornado, mentre i mercati obbligazionari hanno subito non poco scossoni.
Insomma, in tanti adesso si chiedono se ci sia un rischio a mantenere della liquidità sul conto corrente oppure se i risparmi si possano considerare al sicuro. Uno degli svantaggi di tale situazione e di avere della liquidità sul proprio conto corrente è certamente derivante dal fatto che i vari importi di denaro non siano in grado di produrre alcun tipo di interesse. Se da un lato è vero che i guadagni sono azzerati, d’altro canto è bene mettere in evidenza come tale liquidità non venga messa in pericolo da parte delle diverse fluttuazioni finanziarie che stanno caratterizzando questi ultimi tempi.
Uno dei principali rischi per quanto riguarda il conto corrente, è sicuramente il fallimento della banca presso cui quest’ultimo è stato aperto. Uno scenario del genere non si può chiaramente eliminare dal tavolo delle opzioni attualmente, ma è anche vero che i pericoli in tal senso sono molto meno importanti rispetto a qualche anno fa, dal momento che i vari istituti di credito possono contare su un livello di solidità decisamente più alto e una patrimonializzazione che non ha nulla a che vedere con quella di qualche anno fa. Inoltre, tutti i conti correnti, a parte quelli di Banco Posta, sono coperti dalla garanzia correlata al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.