All’interno del mercato bancario italiano sono presenti numerose tipologie di conto corrente zero spese. Vediamo pertanto quale è il loro funzionamento e quali sono le caratteristiche ricorrenti che contraddistinguono questi rapporti bancari.
Zero spese: perché?
Il conto corrente zero spese prevede, di norma, l’abolizione di tutte le commissioni fisse (come il canone mensile o trimestrale). Di contro, il cliente dell’istituto di credito che rilascia un simile prodotto, dovrà fare i conti con una limitazione piuttosto evidente circa l’utilizzo del rapporto, con esclusione o contrazione del numero di operazioni gratuite che sarà possibile effettuare all’interno degli sportelli delle filiali. Il conto corrente zero spese si traduce pertanto, molto frequentemente, in un conto utilizzabile online, e attraverso i servizi telematici.
Gli strumenti abbinati
Per ovviare al fatto che il conto corrente zero spese prevede una scarsa capacità di utilizzabilità nelle filiali, le banche che erogano questo prodotto consentono al correntista di poter usufruire dell’abbinamento con una ricca gamma di strumenti transazionali, come il servizio di internet banking, una carta bancomat e pagobancomat, una carta di credito, una carta ricaricabile, e così via.
Occhio alle spese variabili
Il conto corrente zero spese si tramuta pertanto in un utile rapporto bancario per coloro che – pur non rinunciando ai vantaggi dei tradizionali conti correnti bancari, desiderano comunque contrarre le spese fisse. Tuttavia, occorre stare attenti alle commissioni variabili e, in particolar modo, quelle sulle singole operazioni compiute allo sportello, che possono di fatto ridurre o annullare i benefit derivanti dall’abolizione del canone in vigore per il conto corrente zero spese.
In tutte le filiali dell’istituto di credito, e sul sito internet della banca, sono a disposizione i fogli informativi di prodotto, con maggiori dettagli sulle condizioni applicate. Vi consigliamo di consultarli prima di sottoscrivere il servizio oggetto di questo post.