Ancora oggi sono prevalentemente tre le soluzioni utilizzate nel mondo del credito da parte dei mutuatari per cercare di migliorare le condizioni di sottoscrizione di un mutuo. La prima è quella della surroga, che appare oggi anche come la più scelta dai clienti italiani, la quale non ammette alcuna spesa per il cliente e non prevede l’ estinzione della ipoteca originaria o il cambio del debito residuo.
La seconda soluzione è quella della rinegoziazione, che consiste in una richiesta interna all’ istituto stesso con cui si cercano di ottenere migliori condizioni. La terza via praticabile per risolvere i problemi con il proprio mutuo è quella di optare per una sostituzione, che prevede anche l’accensione di una nuova ipoteca e che quindi permette di agire sul debito residuo. Delle tre soluzioni la più scelta resta quella della surroga, la quale comporta la scelta tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile.
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Coloro che in questo momento decidono di surrogare un mutuo a tasso fisso hanno dei sicuri vantaggi, sia sui mutui stipulati a 20 anni che su quelli stipulati a 30 anni. Buone prospettive anche per i mutui a breve termine comunque, come ad esempio quelli con una scadenza a 10 anni, considerando il fatto che i tassi di interesse praticati al momento oscillano tra il 3 e il 4 per cento, anche se sussistono persino tassi di interesse al 2,87 per cento.
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Sono ancora più vantaggiose inoltre le surroghe relative ai mutui a tasso variabile, perché ci sono tassi di riferimento come l’ Euribor che hanno addirittura toccato valori negativi. A differenza della prima soluzione, tuttavia, la surroga con il mutuo a tasso variabile non offre sicurezze sul mantenimento della situazione.