Lo spread è diventato un argomento quotidiano per tutti gli italiani, ma pochi ne comprendono le conseguenze delle oscillazioni in rapporto con i finanziamenti delle banche. I mutui, in particolare, che oggi sono molto richiesti grazie ai tassi molto bassi.
Le trasmissioni televisive non aiutano di certo, spesso, a comprendere, perché strillate e spesso con personaggi contrapposti per appartenenza politica.
Spread e tassi
Lo spread si era impennato quando l’Italia era in trattativa con la UE per il rapporto deficit/Pil, e in molti si sono preoccupati che i propri mutui potessero salire vertiginosamente.
Questo non è vero, visto che lo spread dei titoli riguarda appunto le obbligazioni di Stato, e non i prestiti bancari. L’unica ricaduta sui mutui, deriva dai costi che le banche potrebbero applicare, per rifarsi dell’aumento del finanziamento a cui vanno incontro.
Per il resto, gli interessi dei mutui sono calcolati su uno spread non obbligazionario, ovvero su un mercato diverso da quello dei titoli di Stato, quello interbancario.
Niente paura dunque, a meno che non dobbiate stipulare un nuovo mutuo, che costerà un pochino di più (ma non in interessi) per via del costo di finanziamento attraverso i titoli. Finanziamento che non è l’unico per le banche. Lo spread applicato al mutuo è quello (Euribor per il tasso variabile e Eurirs per il tasso fisso. Serve a calcolare gli interessi e quindi il costo del mutuo.