Stando a quanto analizzato da Bankitalia nella Relazione annuale, numerosi mutuatari hanno tratto beneficio dal calo dei tassi di interesse, ma meno di quanti avrebbero potuto avvalersene.
Il mercato immobiliare con i tassi d’interesse ai minimi storici è nuovamente fiorito, soprattutto grazie ai mutui di surroga. Durante i primi tre mesi dell’anno queste hanno rappresentato il 63% del totale delle erogazioni.
Stando a quanto analizzato da Bankitalia nella Relazione annuale, numerosi mutuatari hanno tratto beneficio dal calo dei tassi di interesse, ma meno di quanti avrebbero potuto avvalersene. La metà dei mutuatari che non ha modificato le proprie condizioni, infatti, paga ancora un tasso di interesse superiore di almeno un punto in confronto a quello sui nuovi mutui.
Perché le famiglie italiane hanno trovato difficoltà ad adattarsi a questo cambiamento? Secondo la Banca d’Italia la lentezza nella rinegoziazione dei contratti di mutuo rappresenta un fenomeno che caratterizza anche altri Paesi, in quanto si tratta di operazioni complesse, fondate sul confronto tra i benefici connessi con il miglioramento delle condizioni rispetto ai costi e ai tempi di negoziazione. In poche parole manca ancora la necessaria educazione finanziaria che consiglia di cogliere le opportunità. Secondo quanto osservato sinora da Via Nazionale, infatti, il ricorso alla rinegoziazione dei contratti di mutuo ha avvantaggiato soprattutto le famiglie con redditi più alti, superiori alla mediana, caratterizzate da una più elevata educazione finanziaria.
In ogni caso le cose stanno migliorando, dal momento che nel 2014 solo il 5% delle famiglie con un prestito per l’acquisto di abitazioni aveva migliorato le condizioni contrattuali, mentre nel 2015 la percentuale delle ricontrattazioni è salita al 9%. Per calcolare i vantaggi di una surroga si può facilmente utilizzare il comparatore MutuiOnline.it, che permette di individuare con pochissimi click le offerte più vantaggiose presenti sul mercato.
Un esempio, per capirci meglio:
Se prendiamo ad esempio un dipendente milanese di 40 anni, che ha acquistato un immobile del valore di 300.000 euro, ottenendo un mutuo a tasso fisso di 200.000 euro da rimborsare in 30 anni, con uno stipendio mensile di 3.000 euro, troviamo come migliore offerta quella di Intesa SanPaolo – mutuo domus fisso – che prevede una rata mensile di 779,88 euro con tasso fisso al 2,4% e TAEG al 2,5%, senza spese di istruttoria e perizie.