In seguito agli ultimi provvedimenti che sono stati presi da parte dell’Agenzia delle Entrate, manca ormai veramente poco per poter usufruire delle detrazioni fiscali. Infatti, la comunicazione legata all’ottenimento dello sconto oppure della cessione si potrà inviare dal prossimo 15 ottobre 2020 in avanti, fino al 16 marzo dell’anno che segue quello in cui sarà sostenuta effettivamente la spesa, sfruttando un modello appositamente realizzato a tale scopo.
Ecobonus 110%, le novità del Decreto Rilancio
L’ecobonus 110%, che è stato inserito all’interno del Decreto Rilancio, ha permesso di alzare al 110% l’aliquota di detrazione di tutte quelle spese che sono state effettuate nel periodo che va dal 1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021. Gli interventi che sono compresi in tale categoria devono essere legati all’efficientamento energetico, oppure in chiave antisismica, oppure devono riguarda l’applicazione di impianti fotovoltaici o infrastrutture che servono ad effettuare la ricarica di auto elettriche all’interno delle case.
Tra le varie novità che sono state oggetto di introduzione troviamo indubbiamente l’opportunità, sostituendosi allo sfruttamento diretto della detrazione, di fare richiesta di un contributo anticipato, che verrà erogato nella forma dello sconto, da parte delle aziende che si occupano della fornitura di beni o servizi. alternativamente, ci sarà anche la possibilità di puntare sulla cessione del credito che riguarda la detrazione spettante.
Per capire in maniera migliore il modo in cui funziona l’ecobonus 110%, bisogna fare riferimento a quanto è stato spiegato da parte dell’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima, infatti, ha diffuso una circolare in cui vengono messi in evidenza alcuni aspetti legati a tale incentivo fiscale riguardante i vari interventi di ristrutturazione edilizia con gli scopi che abbiamo già citato in precedenza.
Ebbene, non è finita qui, dato che l’Agenzia delle Entrate ha firmato un provvedimento di approvazione del modello che offre la possibilità di eseguire la cessione a terzi del credito d’imposta e anche lo sconto sulle tasse che verranno applicate in futuro e che saranno direttamente collegate alla detrazione.
Come è già stato messo in evidenza per l’ecobonus, anche in questo caso esistono due opzioni. Si tratta dello sconto in fattura, che può avere un importo massimo pari al prezzo delle opere o dei servizi eseguiti dal fornitore, che potrà poi riprendersi, nel corso del quinquennio successivo, le somme stabilite come sconto nella forma del credito fiscale. Il contribuente ottiene il 110%, nel successivo quinquennio della spesa rimasta sulle sue spalle.