La fatturazione a 28 giorni continua a far discutere, anche dopo lo stop del governo, e le associazioni dei consumatori stanno lavorando per ottenere dei rimborsi. L’Osservatorio SoSTariffe.it ha calcolato il rimborso in 18,83 euro per ogni cittadino che si è visto fatturare le proprie bollette. Per il momento siamo solo ai calcoli, e il rimborso non è affatto garantito, anzi. Gli operatori faranno certamente molta opposizione, nonostante la delibera Agcom di dicembre, numero 498/17/CONS, che obbligherebbe a “stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadri-settimanale e ciclo di fatturazione mensile”.
L’Agcom ha agito dopo aver chiesto, proprio in giugno, una modifica agli operatori. La data di giugno è dunque quella utile su cui calcolare i rimborsi. Questi andrebbero dunque da giugno 2017 a aprile 2018, che è il termine ultimo dato agli operatori per adeguarsi alla nuova fatturazione. Si tratta dunque di 2,09 euro in più spesi ogni mese dai cittadini collegati ad internet, che hanno dovuto pagare ogni 28 giorni anziché ogni mese. Per gli operatori sono stati calcolati fatturati maggiorati di circa 130.000 euro al mese, e quindi di 1.640.000 euro in un anno. I rimborsi quindi sarebbero un grave colpo per gli operatori, che inizierebbero ad erogarli dopo la scadenza di aprile. Ma gli operatori hanno già fatto ricorso al Tar, che si pronuncerà il 14 febbraio.
Fatturazione a 28 giorni. Via ai rimborsi?
di 15 Gennaio 2018Commenta