Finalmente cala il prezzo dell’energia elettrica in Italia: la tendenza ad aprile 2025

Il prezzo dell’energia elettrica in Italia ha segnato un significativo ribasso a marzo, come evidenziato dall’indice PUN GME (Prezzo Unico Nazionale) del Gestore dei Mercati Elettrici. L’indice si è attestato a 120,55 euro per megawattora (MWh), registrando una diminuzione di 29,81 euro rispetto a febbraio, una contrazione pari al 20%.

Questo calo rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al periodo ottobre-febbraio, caratterizzato da un progressivo aumento dei prezzi. Tuttavia, è importante sottolineare che il valore di marzo 2025 rimane superiore rispetto a quello di marzo 2024, quando il prezzo dell’elettricità si attestava a 88,86 euro/MWh. La tendenza al ribasso sembra proseguire anche nel mese di aprile, con una media provvisoria del prezzo pari a 107,97 euro/MWh.

Cosa c’è dietro il prezzo dell’energia elettrica in Italia in calo

Dunque, a marzo i prezzi dell’energia elettrica in Italia hanno mostrato una notevole flessione, con un calo del 20%. L’indice di riferimento nazionale, il PUN GME, si è attestato a 120,55 euro per megawattora (MWh). Questa contrazione del costo dell’elettricità non è un fenomeno isolato, ma si inserisce in un trend più ampio che coinvolge anche le altre principali borse elettriche europee. La diminuzione del PUN Index (Prezzo Unico Nazionale) di marzo ha interessato tutte le fasce orarie, toccando un minimo di 8 euro/MWh domenica 16 marzo.

Come evidenziato dall’analisi mensile del Gestore dei Mercati Energetici (GME), questa tendenza al ribasso è in linea con quanto osservato nelle principali borse elettriche europee. A marzo, infatti, la Francia ha registrato un prezzo medio dell’elettricità di 77 euro/MWh (in calo dai 122 di febbraio), la Germania di 95 euro/MWh (rispetto ai 128 di febbraio) e la Spagna di 53 euro/MWh (contro i 108 di febbraio). Nonostante la marcata diminuzione, i prezzi dell’energia elettrica in Italia rimangono i più elevati tra i paesi considerati.

Secondo l’analisi mensile del GME, la diminuzione del prezzo dell’energia elettrica a marzo è attribuibile a diversi fattori. In primo luogo, si registra un rallentamento del costo del gas naturale, con l’indice italiano IGI attestatosi a 42,59 euro/MWh, il valore più basso da novembre. A ciò si aggiunge una contrazione degli acquisti di elettricità e, parallelamente, un incremento significativo della produzione da fonti rinnovabili. Queste ultime hanno raggiunto a marzo il 44,7% del totale dell’energia venduta, segnando un nuovo massimo da novembre, grazie a una forte spinta della produzione eolica e solare.

A prescindere da cause e contingenze, il trend che si è venuto a creare in queste settimane a proposito del prezzo dell’energia elettrica in Italia consente a tante famiglie di respirare nel nostro Paese.