L’accordo per il rilancio delle piccole e medie imprese, promosso nel 2009 dalla Provincia e dalla Camera di commercio di Modena, è stato rinnovato anche per l’anno in corso. A ricordarlo è stata proprio l’Amministrazione provinciale che, intanto, ha tracciato un bilancio sui risultati sin qui ottenuti; nel dettaglio, sono stati erogati complessivamente 53 milioni di euro di finanziamenti agevolati a favore di oltre seicento imprese modenesi, 631 per l’esattezza. Il tutto grazie ai crediti agevolati ottenibili con il Fondo di cogaranzia regionale che mira al sostegno della liquidità delle PMI del comparto industriale. Così come per l’accordo provinciale, al quale aderiscono ben sette banche e quattro consorzi fidi, dall’inizio del corrente anno sono arrivate 28 domande di finanziamento da parte di altrettante imprese operanti, in prevalenza, nel settore del commercio ed in quello dei servizi.
Daniela Sirotti Mattioli, assessore alle politiche per l’economia locale della Provincia di Modena, ha sottolineato come sia in costante aumento il numero di imprese che, previa presentazione della domanda, ricorre agli strumenti agevolativi sul credito messi a punto con l’accordo del 2009 che, nel frattempo, è andato migliorando proprio attraverso l’intervento della Regione, ed a favore del sostegno della liquidità delle PMI sul territorio modenese.
Intanto resta operativo, almeno fino alla data del 31 marzo del 2012, il protocollo di intesa tra i sindacati confederali, e nove istituti di credito operanti sul territorio modenese, per l’anticipo della cassa integrazione guadagni. Anche in questo caso la misura è attiva dal 2009 ed ha portato, nei primi sei mesi dell’anno 2011, all’anticipo della cassa integrazione guadagni a favore di un totale di 785 lavoratori. Il dato è in calo rispetto alla rilevazione trimestrale precedente a conferma di come, in ogni caso, anche sul territorio modenese si registrino miglioramenti dell’attività produttiva rispetto alla fase più acuta della crisi finanziaria ed economica che poi ha generato effetti nefasti proprio dal fronte occupazionale.