Qual è l’andamento in Italia dei finanziamenti erogati dal sistema bancario italiano alle piccole e medie imprese? Ebbene, in accordo con le rilevazioni dell’Osservatorio sul credito Confcommercio-Format, aggiornate al primo trimestre 2010, la situazione per le PMI in Italia è tale che ci sono dei segnali di ripresa visto che è diminuita la quota di imprese che hanno difficoltà a far fronte ai propri impegni finanziari; pur tuttavia, se per far fronte a questi impegni le piccole e medie imprese hanno bisogno di bussare alle banche le cose cambiano visto che è stato rilevato da parte degli Istituti di credito un aumento della rigidità nella concessione dei finanziamenti. Nel dettaglio, nel primo trimestre 2010 la quota di PMI in difficoltà a far fronte al proprio fabbisogno finanziario è scesa dal 16% del trimestre precedente al 14%; non a caso, ben il 60% delle PMI nel primo trimestre di quest’anno, rispetto ad una percentuale del 50% del Q4 2009, è in grado di far fronte alle esigenze finanziarie in maniera autonoma.
Invece, come accennato, appena si bussa in banca le cose cambiano; dal fronte dell’offerta di credito, infatti, l’Osservatorio per il Q1 2010 ha rilevato un calo netto, dal 63% al 55,5%, delle imprese cui è stata accordata la richiesta di fido presentata, mentre contestualmente è balzata dal 6% al 9% del primo quarto del 2010 la quota di PMI che s’è vista accordata la richiesta di fido ma a fronte dell’erogazione di importi inferiori a quelli richiesti.
Il tutto in un contesto che vede le PMI lamentarsi del fatto che c’è un aumento dei prezzi dei servizi bancari e dei costi di finanziamento unitamente alla necessità, al fine di accedere al credito, di dover presentare maggiori garanzie. Le imprese meno soggette a queste criticità sono quelle della grande distribuzione, informatica, alimentare ed immobiliare, mentre stentano ad ottenere finanziamenti le imprese operanti nel commercio all’ingrosso e nell’abbigliamento; il tutto comunque a fronte di un contesto che nel Mezzogiorno, rispetto alla media nazionale, è più rigido e critico sia dal fronte del fabbisogno finanziario, sia da quello finalizzato all’ottenimento di finanziamenti.
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