Nell’ambito del regolamento europeo Registration, Authorisation Of Chemicals (Reach), la Regione Lombardia concederà a ben 98 piccole e medie imprese operanti nel comparto della chimica dei finanziamenti, sotto forma di contributi, per un ammontare complessivo pari a 860 mila euro. A darne notizia è stata l’Amministrazione regionale nel mettere in evidenza, in accordo con quanto dichiarato da Andrea Gibelli, Assessore all’Industria ed all’Artigianato della Regione Lombardia, come l’obbligo europeo in materia di registrazione e di autorizzazione delle sostanze chimiche utilizzate dalle aziende sia stato trasformato grazie ai finanziamenti in un’opportunità di sostenibilità e di crescita. L’assegnazione dei contributi alle 98 imprese della filiera della chimica avverrà grazie ad un apposito Bando che ha fatto riferimento proprio al regolamento europeo Reach.
Trattasi, nello specifico, di un’iniziativa che ha visto scendere in campo, con la formula del cofinanziamento, sia la Regione Lombardia, sia Unioncamere affinché le Pmi possano affrontare al meglio tutti i complessi processi che accompagnano il regolamento comunitario Registration, Authorisation Of Chemicals (Reach) anche e soprattutto in materia di comunicazione e di formazione, nella filiera, tra i clienti ed i fornitori.
Al riguardo è stato inoltre sottolineato come l’avere imprese, in questo caso del comparto della chimica, in regola con le ultimissime direttive comunitarie, significa preservare e sostenere il loro grado di competitività e garantire nello stesso tempo la garanzia e la sicurezza per i prodotti utilizzati. Questa sicurezza, tra l’altro, viene garantita a fronte invece di rischi e minacce legate sia all’utilizzo improprio di sostanze chimiche pericolose, sia da quella che spesso è una vera e propria invasione di prodotti e di sostanze chimiche che, senza opportuni controlli sulla lavorazione, provengono dai Paesi extra-europei. I finanziamenti per la chimica annunciati dalla Regione Lombardia a favore delle Pmi seguono di pochi giorni quelli messi a punto, con una dote finanziaria pari a ben sei milioni di euro, a favore dell’agricoltura montana.
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