Entro la fine del corrente mese, nella Regione Toscana, partirà un fondo rotativo grazie al quale sarà possibile andare ad erogare a favore delle piccole e medie imprese toscane dei finanziamenti a tasso zero. Ad annunciarlo è stato Gianfranco Simoncini, Assessore alle attività produttive della Regione Toscana, in un intervento durante un convegno organizzato da Confindustria. In particolare l’Amministrazione punta a sostenere e premiare a livello imprenditoriale le eccellenze in modo da contrastare la dispersione di risorse che sono strategiche per lo sviluppo sul territorio. Di conseguenza, l’Assessore ha sottolineato come l’obiettivo sia da un lato quello di attrarre nuove imprese sul territorio, e dall’altro quello di dare sostegno sia alle filiere, sia ai sistemi di rete imprenditoriali anche con specifici progetti operativi destinati ai distretti.
In accordo con i dati forniti dall’Assessore, negli ultimi venti mesi in Toscana sono state ben cinquemila le imprese che hanno potuto accedere al credito grazie alle garanzie fornite dalla Regione. Ma adesso secondo Gianfranco Simoncini, in una fase caratterizzata da timidi segnali di ripresa dell’economia, occorre spostare il sostegno alla liquidità delle imprese a quello per gli incentivi agli investimenti; il tutto fermo restando il fatto, purtroppo, secondo l’Assessore, che i tagli del Governo avranno sull’economia toscana un effetto depressivo. Le PMI, infatti, dopo aver attraversato fasi di vera e propria asfissia finanziaria, ora hanno bisogno di risorse per gli investimenti e per continuare a rimanere competitivi sul mercato.
Di conseguenza, tenendo proprio conto dei tagli governativi, l’Amministrazione regionale vuole comunque salvaguardare il lavoro e lo sviluppo facendo leva su quella che è sostanzialmente l’unica leva finanziaria rimasta, ovverosia quella dei fondi strutturali europei. L’Assessore, non a caso, ha dichiarato che dallo Stato centrale, a seguito dei tagli del Governo, arriveranno a scapito del bilancio regionale ben 320 milioni di euro in meno che corrispondono all’incirca al 60% delle risorse libere.
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