Vi siete recati presso l’ipermercato di fiducia e avete visto il cellulare di ultima generazione che sognate e potete acquistarlo rateizzando l’importo a tasso zero? Inoltre i prestiti a tasso zero sono spesso pubblicizzati nelle offerte di credito al consumo che ci vengono abitualmente recapitate a casa. Tale tipologia di finanziamenti è infatti sempre rapportata all’acquisto di un bene (mobili, telefonini, auto, elettrodomestici, computers). Gli Italiani ricorrono per i loro acquisti sempre più spesso ai pagamenti rateali, sia per mezzo di carte di credito che adottano questa formula di rimborso, sia attraverso svariate proposte commerciali. Nascono infatti sempre nuove formule che permettono di acquistare e rimborsa un po’ alla volta.
Quando sottoscriviamo un finanziamento, per valutare la convenienza o meno, oltre a prendere in considerazione l’importo della rata, è importante esaminare anche le altre voci di spesa: il TAN e il TAEG. Ma quando il finanziamento è a tasso zero? Come è possibile che ci venga prestato denaro a prezzo nullo? Spesso, in questa tipologia di finanziamenti, nonostante il tasso reale al cliente indicato sul contratto sia zero, vi è un esborso di interessi da parte della società che vende il bene che si sostituisce al cliente.
Attenti inoltre, alcune volte il tasso reale non è zero: vicino la scritta tasso zero potremmo trovare una didascalia che recita esattamente:” TAN 0% e TEAG variabile”. Lo zero è spesso quindi riferito al solo TAN che non include le spese di apertura pratica o di istruttoria ed altre voci di spese correlate quali anche l’incasso della rata e altre che si trovano e devono essere specificate nel TAEG, che nei prestiti a tasso zero viene definito “variabile”. Quindi solo quando sia TAN che TAEG sono a tasso zero si paga a rate il bene acquistato restituendo nel tempo il solo valore del bene stesso.