La crisi finanziaria ed economica comporterà in futuro un cambio di paradigma per la finanza, l’economia, lo sviluppo ed il mercato del lavoro; un’economia più forte su scala internazionale potrà esserci solo se ci sarà maggiore competizione, più etica, ma anche più “verde” e comportamenti eco-compatibili. In tale direzione puntano i 3,2 miliardi di euro che saranno investiti in sede UE, con il contributo delle imprese, nell’ambito dei cosiddetti “progetti Ppp“, ovverosia i progetti di partenariato pubblico-privato. Trattasi chiaramente di una montagna di finanziamenti che, dal 2010 al 2013, contribuiranno a dare un nuovo volto all’economia: dalla riduzione delle emissioni di anidride carbonica alla messa in atto di nuove soluzioni e forme di trasporto su strada fino ad arrivare, in linea con quanto già si sta facendo in Paesi come l’Italia, all’abbattimento dei consumi energetici degli edifici grazie alla costruzione di immobili con tecnologie innovative ed orientate alla bioedilizia ed alla bioarchitettura.
I 3,2 miliardi di euro di risorse, in accordo con quanto riporta la Confesercenti da un “lancio” dell’Agenzia ANSA, sono distribuiti lungo tre “grandi direttrici”: 1,2 miliardi di euro sono infatti destinati alle “Fabbriche del futuro“; un miliardo di euro per le “Auto verdi” ed un altro miliardo di euro per gli “Edifici efficienti sul piano energetico“. I finanziamenti, nello specifico, saranno per il 50% a carico delle imprese, e per il restante 50% saranno “coperti” dalla Commissione europea nell’ambito del settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo.
Le risorse, se utilizzate, ma soprattutto se utilizzate in maniera razionale ed efficiente, contribuiranno ad accelerare nel Vecchio Continente quel processo che deve portare all’istituzione di un’economia che da un lato sia basata sulla conoscenza e sulla tecnica, e dall’altro sia improntata e concentrata sull’ottenimento di bassi livelli di emissioni di carbonio. Particolare rilevanza ha “Fabbriche del futuro“, visto che il progetto è destinato prevalentemente alle piccole e medie imprese per il loro sviluppo eco-compatibile ed eco-sostenibile, e per il conseguente mantenimento e rafforzamento della competitività sul mercato.