Un indizio rimane tale, ma già due soli indizi rappresentano una prova. Questa considerazione, mutuata dai telefilm gialli e dalla narrativa (purché dello stesso “colore”), non smette di essere provata nella realtà, come vogliamo cercare di dimostrarvi. Per fare questo prendiamo a prestito il “caso Findomestic”, che poi tanto caso in effetti non è: è successo infatti che uno dei più noti gruppi di erogatori di finanziamenti in Italia, Findomestic appunto, abbia deciso di lanciare una nuova campagna pubblicitaria non più basandola sulle qualità di un prodotto che tiene il tasso di interesse basso oppure che offre una cifra anche esorbitante per aiutare (e tanto più questa è alta tanto più l’aiuto è a breve termine, dato che sul lungo…) persone con situazioni economiche deficitarie, bensì sul fatto che le spese di incasso rata vengono azzerate e che, soprattutto, tutto debba diventare più chiaro.
Veniamo, dunque, alla parola chiave: chiarezza! E’ qui che il secondo, anzi l’ennesimo, indizio diventa prova: Findomestic, infatti, ha inteso inserirsi nel solco di chi comincia a preferire il parlar chiaro piuttosto che doversi poi “subire” i reclami, evidentemente fondati, di una clientela che non è stata informata correttamente e alla fine chiede il conto per essere stata indotta all’errore.
L’economia mondiale sta scontando anche oggi le conseguenze di comportamenti poco chiari e di proposte di investimento dai controni oscuri, con una perdita di fiducia negli operatori che sta frenando la ripresa a causa della scarsa propensione ad affidarsi dei clienti/risparmiatori. Un applauso, dunque, a Findomestic per aver scelto di parlare chiaro ed evitare di dare pessime sorprese alla clientela. Il tutto, ferme restando condizioni tra le più vantaggiose sul mercato: per avere un prestito di 12mila euro bastano infatti 82 rate da 186 euro al mese, tutto compreso, con tan 7,24% e taeg a quota 7,49%.