Le forme di investimento preferite dagli italiani nel 2013

di Gianfilippo Verbani Commenta

I lavoratori e i pensionati italiani si sono decisamente confermati investitori che prediligono forme di investimento a breve termine e a basso rischio, mentre rimangono molto più lontane dal loro orizzonte strategie a medio - lungo termine o ad alto rischio.


 Una recente ricerca compiuta dagli esperti finanziari di BlackRock ha recentemente svelato quale è stato l’orientamento generale degli italiani nei confronti degli investimenti e del risparmio nel corso del 2013. I lavoratori e i pensionati italiani si sono decisamente confermati investitori che prediligono forme di investimento a breve termine e a basso rischio, mentre rimangono molto più lontane dal loro orizzonte strategie a medio – lungo termine o ad alto rischio. 

Gli italiani preferiscono il risparmio di breve termine

Il 58 per cento del totale degli intervistati inoltre ha dichiarato di non voler cambiare la percentuale di allocazione della propria liquidità nei prossimi mesi, mentre i restanti vorrebbero in parte incrementarla e in parte ridurla. In merito alle tipologie di investimento prescelto, il 52 per cento degli italiani ha in portafoglio titoli obbligazionari, per lo più titoli di stato, mentre il 34 per cento ha comprato fondi obbligazionari indicizzati.

Che cosa sono e come funzionano i bond o obbligazioni

Una buona percentuale degli investitori – risparmiatori non è tuttavia ottimista sulla possibilità di ottenere gli stessi rendimenti dai propri investimenti anche in futuro, in particolare dalle obbligazioni, così come si avverte un cambiamento in merito agli ultimi 5 anni.

Desiderio comune per gli italiani è quello poi di arrivare ad ottenere una rendita pensionistica di almeno 33 mila euro l’anno, poco meno di 3 mila euro al mese, anche se per ottenere questo è necessario oggi risparmiare poco meno di 600 mila euro. La maggior parte dei risparmiatori, tuttavia, pensando come finanziare la propria pensione prevede di contare sugli schemi pensionistici statali nel 21 per cento dei casi o sulla liquidità nel 16 o ancora sui piani pensionistici aziendali nel 13 per cento dei casi.