Si chiama social lending, ed è una delle nuove tendenze del sistema creditizio, finalizzata a consentire l’effettuazione di scambi di denaro tra privati senza intermediazione bancaria. In Italia il settore stenta a decollare, ma in altre parti del mondo alcuni cittadini e imprese hanno potuto realizzare i propri desideri creditizi senza dover ricorrere alle tanto “odiate” banche.
Tra le esperienze più interessanti c’è snza dubbio quello del “lending club” di Renauld Laplanche, avvocato francese in grado di lanciare un sito di social lending di grande fama. Il funzionamento è semplice: chi è interessato a ottenere una somma di denaro si iscrive al sito, inserisce i propri dati e una motivazione (ovvero, il perchè servono quei soldi).
A questo punto la richiesta di finanziamento andrà al vaglio di un “club dei prestatori” (ovvero, una squadra di potenziali finanziatori): se uno dei prestatori è interessato a erogare il finanziamento, procederà alla formulazione di un’offerta, con un tasso di interesse che dipenderà dal proprio merito creditizio (in Francia oscillerà tra il 6,7% e il 35% a seconda di quale è stata la storia dei precedenti finanziamenti).
Il club dei prestatori di Laplanche, fondato nel 2006, è oggi una realtà affermata nel mondo del credito francese e internazionale, tanto da essere in proncito di racimolare circa 2 miliardi di dollari grazie ai prestiti concessi nel solo 2013. Per il 2014, affermano le stime dell’azienda, i guadagni dovrebbero raddoppiare. Un trend talmente interessante che Google ci ha già investito 125 milioni (di dollari), e numerosi membri di spicco nel panorama finanziario e bancario del mondo sono finiti nel suo consiglio di amministrazione.
I prestiti concessi dal club dei finanziatori hanno un limite di 35 mila dollari e non possono essere erogati per piani di ammortamento superiori ai 5 anni. Il tasso di default è piuttosto alto, ma forse val la pena correre il rischio di sperimentare questa nuova avventura.