Come funzionano le carte revolving

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Il mercato bancario offre, come è noto, una serie di prodotti che vengono compresi sotto l’etichetta di carte di credito. Sotto questa definizione, però, si nascondono strumenti anche molto differenti tra loro, per caratteristiche, funzioni e tipologia. 

Come scegliere la carta revolving

All’interno dell’etichetta di “carta di credito” vengono ad esempio comprese anche le carte revolving, che hanno un funzionamento abbastanza diverso dalle normali carte di debito o carte a saldo, di norma associate ad un conto corrente bancario. Vediamo quindi in che cosa si differenziano le carte di credito revolving dalle normali carte di credito.

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Come funzionano le carte revolving

Le carte revolving in primo luogo assommano le funzioni di una normale carta a saldo – ovvero una carta in cui gli addebiti effettuati nel corso di un mese vengono scalati dal conto corrente tutti insieme in genere verso il 20 del mese successivo – a quelle di una forma di prestito erogato attraverso lo strumento della carta.

Le carte revolving concedono quindi ai titolari una linea di credito, di disponibilità aggiuntiva che è possibile utilizzare nel corso del mese.

L’importo erogato dalla società che emette la carta varia in base alle condizioni contrattuali e al merito creditizio riconosciuto al cliente. Il cliente può però decidere come ottenere questa somma, ovvero se attraverso gli acquisti effettuali, in un’unica soluzione ad inizio mese, oppure in contanti da prelevare attraverso una operazione di prelevamento.

Il prestito erogato viene poi restituito attraverso dei rimborsi mensili che pagano gli interessi maturati sulle somme utilizzate e ricostituiscono la somma a disposizione. Il cliente può infine decidere l’importo della rata o il suo saldo definitivo.