Il consiglio della BCE si è riunito giovedì e ha deciso di lasciare invariata la politica monetaria dell’eurozona, quindi tassi bassi e iniezioni di liquidità. Questo dovrebbe continuare a favorire mutui a tassi bassi, anche se, dato di ieri, l’inflazione ha fatto quel balzo in alto (+1,9%) che la BCE auspicava con le sue decisioni. In effetti, questa ripresa dell’inflazione, è ancora troppo bassa per poter dire che la BCE abbia centrato il suo obbiettivo, e quindi è probabile che nulla cambi fino alla fine dell’anno. Secondo alcuni analisti, non solo il tasso variabile non aumenterà, ma potrebbe anche diminuire, per la felicità di quelli, molto pochi, che hanno scelto questa soluzione. Il tasso variabile è infatti scelto solo dal 10% dei richiedenti di mutui. Intanto le banche continuano ad offrire mutui a prezzi molto interessanti, con i mutui al 50% del capitale necessario all’acquisto che sono attualmente i più vantaggiosi. Mediamente i mutui a tasso fisso si aggirano attorno al 2%, ma non mancano le offerte con interessi al 1%. Secondo le analisi della BCE, per i tassi variabili invece, la convenienza dovrebbe perdurare per i prossimi 5 anni. Solo allora infatti, si potrà determinare un recupero del risparmio conseguito negli anni precedenti. Chi ha la possibilità di contrarre mutui non lunghi dunque, potrà risparmiare molto.
Il futuro dei mutui dopo la riunione BCE
di 29 Aprile 2017Commenta