Ad aprile si è toccato un nuovo minimo per i tassi medi dei mutui sulle abitazioni, con l’1,85%, in diminuzione dello 0,03% rispetto al mese precedente, e soprattutto rispetto al 5,72% di pre-crisi, quando nel 2007 nessuno immaginava la tempesta che sarebbe arrivata.
E così si riparte nuovamente con le surroghe, che stanno aumentando negli ultimi tempi.
Le previsioni
Ora però il periodo dei mutui a basso costo potrebbe terminare. Vediamo quali fattori sono in ballo. La BCE dovrà interrompere il programma di QE, e prima o poi dovrà alzare i tassi. Questo però non dovrebbe influire sui mutui, i cui tassi dovrebbero aumentare lentamente e non prima di 4 anni.
Molto dipenderà dall’inflazione, che la BCE non riesce a far arrivare al 2%. Un’accelerazione potrebbe esserci con i prezzi dei carburanti che stanno salendo, a causa di un euro debole e un aumento contemporaneo del prezzo del greggio.
C’è da tener d’occhio anche lo spread Btp-Bund, in forte crescita con il nuovo governo che ancora non si è formato, ma le cui dichiarazioni stanno riscaldando i rendimenti.
Aumentando lo spread, diminuisce il valore dei titoli detenuti dalle banche, e così il loro patrimonio. Questo implica una maggiore precauzione nella concessione dei prestiti, o un aumento dei tassi per sopperire alla diminuzione patrimoniale.
I tassi variabili dovrebbero aumentare, ma c’è tutto il tempo, attualmente, per non preoccuparsi.