Gli USA multano BNP Paribas per le operazioni contro l’embargo

di Gianfilippo Verbani Commenta

Le autorità americane hanno contestato a BNP Paribas operazioni per 30 miliardi di dollari con paesi come Cuba o l'Iran posti sotto embargo dagli USA in un periodo di tempo compreso tra il 2002 e il 2009 imponendo forti sanzioni.


Il logo di BNL, gruppo BNP Paribas

La giustizia americana torna a farsi sentire in Europa e dopo il caso che aveva interessato una delle principali banche svizzere, il Credit Suisse, ora è la volta di un grande gruppo nazionale e internazionale francese. Si tratta di BNP Paribas, anche lei finita sotto il mirino degli Stati Uniti per gli investimenti e le operazioni compiute in dollari con i paesi posti sotto embargo dagli USA. 

Una volta sollevata la questione, i rappresentanti del gruppo bancario francese ed europeo hanno chiesto il patteggiamento e sono stati recentemente condannati al pagamento di una multa molto salata, pari a 9 miliardi di dollari. In più l’accordo prevede una serie di restrizioni ad operare per il gruppo bancario.

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Le autorità americane hanno in verità contestato a BNP Paribas operazioni per 30 miliardi di dollari con paesi come Cuba o l’Iran posti sotto embargo dagli USA in un periodo di tempo compreso tra il 2002 e il 2009. La richiesta iniziale di Washington, comunque, era stata di 10 miliardi di dollari. In più, alla ratifica dell’accordo, il gruppo francese dovrà anche riconoscere la propria colpevolezza, gesto piuttosto esemplare per una banca.

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Quella di BNP Paribas è sembrata una punizione piuttosto esemplare da infliggere ad un istituto di credito ma di certo vuole essere anche un monito per altri gruppi europei. L’aspetto più negativo è che la banca, oltre a pagare circa 6,5 milioni di euro, perderà per un anno anche la possibilità di operare in dollari, attività centrale per il gruppo francese.