Secondo le ultime rilevazioni, sembra che il premio medio assicurativo sia in diminuzione per gli automobilisti italiani
Buone notizie per i conduttori di veicoli: in Italia il costo dell’assicurazione RC auto secondo le ultime stime , pare in diminuzione per una valore di circa un -8,6 per cento rispetto al semestre precedente. E considerando lo stesso periodo dello scorso anno, la diminuzione arriva al -13,71%.
In base ad uno studio capillare condotto dal Osservatorio RC Auto del sito Facile.it in collaborazione con Assicurazioni.it, ha evidenziato che i prezzi proposti dalle agenzie assicurative hanno registrato un calo. Il punto di partenza dell’analisi sono stati i preventivi compilati soprattutto online.
L’indagine dell’osservatorio ha provato a comprendere come siano cambiati i premi delle polizze sulla base delle classi di merito e dell’età degli assicurati, considerando tre profili di automobilisti. Il primo tipo è un 40enne guidatore che ha la prima classe di merito. Ad agosto, rispetto ai 3 mesi precedenti, il prezzo della sua polizza è calato del 4,2%. Il secondo profilo è più scabroso perché è quello di una donna al volante di 35 anni con la quarta classe di merito. Per lei la riduzione del premio è stata ancora più consistente ed è scesa dell’11,5%. Il terzo profilo è quello del giovane neopatentato che ha la 14esima classe. Anche la sua polizza in tre mesi è diminuita del 3,4 per cento.
> Polizza Rc Auto in forte aumento per le neopatentate
L’indagine sulle polizze ha tenuto conto anche delle differenze regionali individuando i territori in cui assicurarsi è più costoso. Al primo posto c’è sempre la Campania, seguita dalla Puglia e dalla Calabria. Mentre nella classifica inversa, l’RC auto più bassa si paga in Valle d’Aosta, poi c’è il Friuli Venezia Giulia.
Le diminuzioni maggiori a livello regionale si sono registrate comune in Toscana, Marche e Puglia con una riduzione del prezzo anche superiore al 18 per cento. Per la precisione la riduzione del costo della polizza nelle Marche è stata del 18,35 per cento, poi c’è la Puglia con il -18,33% e infine la Toscana con il -18,07 per cento.