I problemi con lo scooter sharing sono anche assicurativi legati alla polizza Kasko e alla condivisione degli strumenti.
In coincidenza con l’apertura dell’EXPO 2015, Milano cerca di essere all’avanguardia con il sistema di trasporti e quella che dovrebbe essere un’assoluta novità nel panorama della mobilità metropolitana, finisce per essere la spina nel fianco del capoluogo meneghino.
Milano sarà la prima città italiana a sperimentare lo scooter sharing. Un’iniziativa del tutto inusuale in una città in cui i trasporti funzionano alla perfezione. L’obiettivo del progetto che durerà in prima battuta, fino alla chiusura dell’EXPO 2015, è quello di rendere gli spostamenti di cittadini e turisti, più veloci e semplici anche con le zone che costeggiano la metropoli.
> Polizza pay per use per moto
Sono sopraggiunti però dei problemi perché il servizio sarebbe dovuto partire alla fine di marzo, con l’arrivo della primavera, ma di tutte le società candidate sono rimaste soltanto due possibili opzioni. Intanto si cerca di capire un po’ meglio il funzionamento del servizio.
Pare che sarà possibile parcheggiare i mezzi liberamente per poi ritrovarli tramite un’applicazione del cellulare. Un sistema che funziona per le macchine potrebbe funzionare anche per le moto. C’è chi propone delle stazioni di scambio prestabilite per la riconsegna del mezzo. Al momento l’amministrazione sta vagliando le opzioni.
Restano però da discutere i problemi legati all’assicurazione: la polizza Kasko da adottare e la condivisione del casco in dotazione. Quest’ultimo, di carattere igienico-sanitario, rende necessario l’utilizzo di sottocaschi usa e getta in materiale riciclabile.
Si capisce allora come sia naturale lo slittamento dell’avvio del servizio, dalla fine di marzo agli inizi di giugno. La flotta a due ruote conterà in una prima fase sull’apporto di circa 150 mezzi che circoleranno con una tariffa variabile dai 25 ai 30 centesimi al minuto.