Asset backet security: come funzionano? Convengono? Pro e contro degli strumenti finanziari che hanno innescato la crisi nel 2007 e che oggi vengono riproposti a gran voce dalla Bce.
Nel corso dell’ultima riunione della Banca centrale europea, tenutasi a Napoli giovedì 2 ottobre 2014, si è discusso molto di titoli Asset backet security. Da ottobre sarà possibile acquistarli, così da rilanciare la crescita ed elevare l’inflazione nell’area dell’Euro. Ma di cosa si tratta? Cosa sono e come funzionano gli Abs?
Gli Abs, particolari strumenti di natura finanziaria, si configurano come derivati che seguono l’andamento di un prodotto sottostante. Nel caso specifico, tale prodotto è costituito da prestiti reali che le banche possono concedere a privati o a imprese. Il destino degli Abs è dunque legato a doppio nodo con la dinamica dei prestiti sottostanti.
Sostanzialmente, Abs e obbligazioni funzionano in maniera eguale. Si fissa un prezzo e una quotazione giornaliera, ma nel caso degli Asset backet security, il rimborso non viene garantito. Esso, a differenza di ciò che si verifica per le obbligazioni, è relativo all’andamento dei prestiti sottostanti.
In questa maniera, le banche hanno l’opportunità di liberare capitale di rischio e possono erogare maggiori prestiti.
Nel 2007, questi strumenti finanziari hanno provocato in parte la crisi finanziaria. Oggi, vengono riproposti a gran voce da Mario Draghi e vengono indicati come il viatico per risalire la china e tornare in auge.
Il loro vantaggio è quello di permettere agli intermediari di trasferire il rischio al di fuori del sistema bancario e di utilizzare il portafoglio crediti come canale di funding. Di contro, nel 2007 gli Abs hanno portato i regolatori a disegnare leggi che allo stato attuale sono assolutamente penalizzanti e gli investitori a essere molto cauti anche per la mancanza di un quadro attuale di regole chiare e definitive.