Le Banche di Credito Cooperativo sono le uniche banche mutualistiche in Italia. Il mutualismo non deve lasciar pensare né ad un’invenzione lessicale né ad un generico sistema di “buonismo” bancario: si tratta invece di un nuovo modo preciso e specifico di fare impresa, una vera e propria formula moderna di organizzazione e gestione aziendale. Questa nuova idea lanciata dalla Banca di Credito Cooperativo su scala nazionale, è basata su diversi dogmi: in primis quello di unire le forze. In secondo luogo sul costruire un forte capitale sociale. Terzo e non per questo meno importante, sull’instaurare relazioni basate sulla reciprocità tra banca e cliente, da sempre punto di forza di questo sistema bancario.
Ciò che caratterizza un’impresa mutualistica è infatti quello di raggiungere un obiettivo: che è quello di conseguire un vantaggio nei confronti dei concorrenti sul mercato. Il socio è interessato ai mutui benefici, ai vantaggi reciproci che può ottenere dall’appartenenza all’impresa e non alla remunerazione del capitale investito sotto forma di dividendi. In questo modo, l’assenza di una finalità speculativa influenza il modo di stare sul mercato, gli stili di governo, i modelli organizzativi, le scelte strategiche, l’operatività di questa tipologia di imprese.
Il mutualismo dunque, inteso come un modo alternativo di produrre ricchezza – sia sociale sia economica – presuppone alla base di partenza, una cultura d’impresa coerente: inclusiva, plurale, efficiente e solidale. E rappresenta indubbiamente una risorsa per diversi ma importantissimi motivi: 1) costituisce una differenza, che a sua volta favorisce il pluralismo e la crescita; 2) induce dinamismo, stimolando la voglia di fare e il protagonismo, invece che l’assistenzialismo; 3) è basata sulla reciprocità, che è paritetica, circolare e un mix equilibrato di interesse e solidarietà. Si fonda dunque su rapporti “tra pari” e su relazioni non soltanto bi-direzionali (socio-impresa mutualistica), ma multi-polari (socio-impresa mutualistica; soci tra loro; impresa mutualistica-comunità locale; imprese mutualistiche tra loro).
Per le BCC la mutualità è una parte fondamentale della loro identità e del loro codice genetico. È un fattore distintivo rispetto a tutte le altre banche e rappresenta un fattore competitivo pulito. Un valore sancito dalla legge e che pervade la storia, le strategie, i modelli organizzativi, ma anche lo stile operativo. Il “fare banca mutualistica” deve sempre più essere, una modalità specifica di fare banca, orientata alla produzione di uno sviluppo durevole e sostenibile. Con un approccio “bio-logico”, orientato a fornire risposte alle concrete esigenze della vita.
Infine si possono racchiudere in tre le declinazioni della mutualità delle BCC: una interna, rivolta ai soci della banca: orientare la propria attività “prevalentemente” a favore dei soci, apportando loro vantaggi sia economici sia metaeconomici; esterna, diretta alle comunità locali nelle quali esse operano: non perseguire finalità di “speculazione privata”, ma avere lo scopo di assicurare vantaggi ai soci e al territorio, sostenendo lo sviluppo della comunità locale sotto il profilo morale, culturale ed economico e accrescendone l’educazione al risparmio e la coesione sociale; di sistema, a favore delle singole BCC e generata dal sistema a rete del Credito Cooperativo: valorizzare la cooperazione “tra” le banche della categoria, per dare attuazione al modello “a rete” del Credito Cooperativo.