E’ sempre stato così, ce lo insegna la Storia: quando il mercato ristagna, i suoi operatori riescono sì a ripartire, ma solo dopo aver rintracciato una cosiddetta “valvola di sfogo” pronta ad acquistare il loro surplus di prodotto. Bene, preso atto che il mercato finanziario non solo si fermerà in questo 2009, ma anzi è destinato a perdere quote, le Assicurazioni hanno incominciato a guardarsi intorno, con l’obiettivo di trovare quella suddetta “valvola di sfogo” che consenta loro di superare la crisi.
E se fossero gli immigrati? Su questa domanda si stanno già giocando alcune importanti partite, che potrebbero un giorno risultare determinanti per la definizione dei rapporti di forza all’interno del mercato assicurativo.
Di certo c’è che i dati sembrano parlare chiaro: in Italia, gli extracomunitari sono circa 3,7 milioni (anche se la stima, secondo qualcuno, è al ribasso); il 31% di loro – ma si stima possano essere molti di più – non possiede un conto corrente, mentre il 42% è venuto a contatto con una compagnia di assicurazioni, generalmente perché “costretto” a sottoscrivere la polizza RC auto (è necessaria per circolare).
E’ poi dimostrato che più un immigrato si integra, più è portato a scegliere un prodotto assicurativo. Un mercato troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire, bisogna agire prima che le banche possano fare “interferenza”.
Qualcuno, in effetti, già ci ha pensato. Come Aurora Assicurazioni, per esempio, che vende una polizza infortuni a taglio fisso denominata “Aurora United”, riservata agli stranieri. Ma non basta. Secondo uno studio del GPF (Istituto di ricerca e consulenza strategica), presentato nel corso del forum annuale AXA, gli immigrati “evidenziano una percezione del rischio inferiore a quella degli italiani, ma hanno una considerazione maggiore del valore della sicurezza”.
E poi “Esiste un’area ancora insoddisfatta di bisogni specifici, in particolare prodotti assicurativi che tutelino le risorse dei migranti dal verificarsi di eventi accidentali in grado di annullare il patrimonio risparmiato con tanto sacrificio”. E su questi bisogni, che altri non possono ancora soddisfare, le assicurazioni hanno in mano la chiave per sconfiggere la concorrenza del sistema bancario.