Richiedere un immobile ad uso gratuito è possibile, tenendo presente determinati aspetti fiscali. Quali?
Richiedere un immobile ad uso gratuito è possibile? La risposta è ‘Si’. In ogni caso, è necessario essere a conoscenza di una serie ben ben dettagliata di aspetti civili e fiscali. Questi aspetti sono assolutamente da tenere in considerazione. Di cosa si tratta?
> Immobili ad uso gratuito, gli aspetti civili
1) La delibera può contemplare l’applicazione di aliquote ridotte per ciò che concerne Tasi e Imu. Tale aliquota ridotta può per esempio essere stata prevista nel caso di immobili concessi in comodato a soggetti connessi da vincoli di parentela che non sono in prima retta e che non rientrano nel primo grado. Gli immobili che costituiscono ‘beni merce’ e che rimangono invenduti dalle imprese costruttrici e che non sono concessi in locazione sono esenti dal pagamento dell’Imposta municipale unica. Tuttavia, anche in questo caso, da parte dei Comuni vi è la possibilità di prevedere un’aliquota con formato ridotto;
2) Gli immobili concessi in comodato offrono redditi fondiari da indicare in Unico o nel 730. In ogni caso, i redditi sono eclusi da tassazione, per via del riconoscimento di una deduzione Irpef di pari importo. Se gli immobili costituiscono l’abitazione principale del possessore, la prassi è la medesima. Vengono considerati come abitazione principale, nel caso in cui i familiari del possessore vi dimorino abitualmente e a condizione che il proprietario non disponga di un altro immobile adibito ad abitazione principale.
3) Il comodatario può usufruire della detrazione per la metà delle spese di ristrutturazione dell’immobile o del sessantacinque per cento in relazione ai bonus energetici. A chi tocca la detrazione? A coloro i quali hanno un contratto di comodato registrato e precedente all’inizio dei lavori. Il beneficio spetta a patto che il comodatario abbia sostenuto in maniera effettiva le spese per le quali chiede la detrazione.