Imposta di bollo. Guida alle esenzioni e pagamenti

di Daniele Pace Commenta


 L’imposta di bollo è una tassa che si paga sui depositi, sui conti corrente e sui libretti bancari e postali, che venne approvata nel 2012 dall’allora Governo Monti. Oggi, tutti i soggetti che hanno depositi in banca, o in posta, la devono pagare, a seconda del tipo di contratto che hanno con l’istituto. Alcuni la pagano in un’unica soluzione, a fine anno, altri possono spalmarla su più rate, secondo l’offerta della banca.

I pagamenti e le esenzioni

L’imposta di bollo varia a seconda del tipo di conto o deposito, e del soggetto interessato. Le persone fisiche che hanno un conto corrente devono pagare 34,20 euro l’anno, e va pagata per ogni conto detenuto. Quindi, se abbiamo due conti, dovremo pagarne una per ogni conto, senza possibilità di esenzioni, se non nei casi previsti che vedremo dopo. Per il conto deposito invece, l’imposta dipende dalla somma versata. Infatti si tratta dello 0,20% delle giacenze.

In caso di conti senza vincoli, chiamati conti correnti remunerati, l’imposta di bollo è quella del conto corrente classico.

L’imposta di bollo non deve essere pagata per i conti correnti in cui abbiamo meno di 5mila euro. Per chi ha un conto cointestato, il calcolo viene fatto sulla giacenza media del singolo. Alcune banche, si offrono di pagare l’imposta per il cliente.