L’onda lunga della recessione continua a colpire il tessuto produttivo italiano in una spirale dove difficoltà di mercato e scarsa disponibilità di credito si alimentano reciprocamente, con un aumento delle imprese in crisi. Dati messi in evidenza lo scorso sabato da due indagini di Confcommercio e CGIL hanno evidenziato alcuni aspetti che sarebbe importante tenere in considerazione: la prima segnala come nell’ultimo trimestre del 2009 la quota di imprese in difficoltà finanziaria sia raddoppiata, toccando quota 15,7%, rispetto al trimestre precedente; la seconda ricerca sottolinea il forte aumento delle crisi aziendali a gennaio, salite a quota 366 dalle 87 che erano un anno prima.
Un fronte, questo, che diverrà decisamente incandescente questa settimana: giovedì è infatti previsto un vertice, forse decisivo, sul caso Alcoa; martedì si discuterà invece della vertenza Eutelia-Agile mentre si attendono novità per i casi di Merloni, Glaxo e Omsa, azinde in crisi o in ristrutturazione che mettono a rischio il futuro di diverse migliaia di dipendenti. Nel dettaglio, un’analisi dell’Osservatorio sulle imprese del commercio segnala la diminuzione dal 55,5 al 51% per il numero degli esercizi commerciali che riescono a fronteggiare autonomamente le proprie esigenza finanziarie.
Difficoltà molto sentite in particolare nel meridione. Ma non finisce qui: se infatti è diminuita da un lato la domanda complessiva di credito da parte delle aziende, dall’altro aumenta il numero delle imprese che hanno visto accogliere solo in parte, quando non rifiutare del tutto, la loro richiesta di credito. Dallo studio emerso poi anche un peggioramento dei costi bancari e di finanziamento anche se, nel contempo, la quantità di finanziamenti messi a disposizione dagli istituti bancari è aumentata.Il rapporto della CGIL ha invece puntato il dito sull’argomento delle conseguenze della crisi che restano a carico dei lavoratori. Ebbene: nonostante il calo complessivo delle ore di cassa integrazione autorizzate dall’INPS a gennaio (-17% rispetto a dicembre), il numero dei decreti per la concessione della cassa integrazione straordinaria è salito a quota 366, con 253 casi di stato di crisi aziendale.