Su un debito di 100mila euro, ad esempio, una correzione dello 0,05% per gli interessi passivi vuol dire una diminuzione della rata di qualche euro al mese, rispetto alle scadenze del prestito
Dal taglio dei tassi di interesse portati allo 0,05% dell’area euro giunti ai minimi di positivo per l’economia dovrebbe cambiare che diminuire i tassi significa prima di tutto abbassare il costo del denaro e quindi rendere meno costosi i finanziamenti, quindi aumentare la richiesta di denaro. Più liquidità in circolazione dovrebbe aiutare la crescita economica.
Per quel che riguarda i piccoli risparmiatori il primo esito è quello sui mutui. Di norma, a usufruire del taglio dei tassi sono di fatto le famiglie che hanno in carico un mutuo a interessi variabili (non quelli indicizzati all’euribor), il tasso sui prestiti interbancari in Europa. Su un debito di 100mila euro, ad esempio, una correzione dello 0,05% per gli interessi passivi vuol dire una diminuzione della rata di qualche euro al mese, rispetto alle scadenze del prestito. stando alle prime elaborazioni del Codacons, il risparmio dovrebbe essere dai 65 euro all’anno per chi ha un mutuo da 100.000 euro a 30 anni, fino acirca 97 euro per un mutuo da 150.000 euro a 25 anni.
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Per quel che riguarda le imprese il taglio dei tassi indebolendo l’euro dovrebbe far divenire più competitive le esportazioni delle nostre imprese. Con un euro più debole le aziende italiane dovrebbero quindi essere in grado di aumentare la vendita dei loro prodotti all’estero. E la ripresa dell’export è uno dei motivi principali (con la domanda interna, cioè i consumi) della ripresa economica. Inoltre il nuovo taglio dovrebbe appoggiare anche l’aumento dei prezzi e quindi l’inflazione. Il taglio dei tassi dovrebbe essere utile quindi anche a aggredire la deflazione, che ha colpito l’Europa e che è per l’appunto il fenomeno opposto, vale a dire la riduzione del costo della vita.