Com’è che, a fronte di un rischio sempre maggiore, la liquidazione di un particolare genere di polizza rimane sempre uguale a se stessa? Se proviamo a pensare un solo istante, esiste infatti un’assicurazione che va inevitabilmente a perdere di valore per così dire “in cavalleria”, nel senso che tutti lo sanno ma nessuno sembra accorgersene: non la compagnia, cui tutto sommato può anche star bene così; non l’assicurato, il quale invece ci delude un po’: come non constatare, infatti, che con il passare del tempo il rischio a carico della salute di ciascun individuo aumenta?
Buon per chi è sempre stato sano come un pesce, ma tutti gli altri si trovano – invece – a fronteggiare un rischio maggiore (infarti, ictus e tumori diventano più probabili anche con l’innalzarsi della curva dell’età) possedendo gli stessi strumenti di cui disponevano anni prima, quando il pericolo era certamente inferiore e quindi si accettava di buon grado anche un massimale di entità contenuta. INA Assitalia ha pensato al “problema”, ed ecco che ha predisposto una soluzione “ad hoc” con SOS Infortuni Rivalutabile. Come funziona questa polizza? Leggiamo dal sito: “I tradizionali prodotti propongono un valore da assicurare statico, che andrebbe periodicamente aggiornato per difendere il valore della persona”, e questo la abbiamo già detto.
Con INA, e nello specifico con SOS Infortuni Rivalutabile invece, “in assenza di sinistri, ogni anno aumenta gratuitamente di un BONUS le somme assicurate e garantisce periodicamente una rivalutazione di quest’ultime a fronte di un aumento del premio più contenuto. In pratica, il cliente per tre anni beneficia senza onere alcuno di un adeguamento del valore assicurato che si consolida ogni quattro anni a fronte di un adeguamento minimale del premio iniziale”. Capito? La polizza si rivaluta ogni anno, il premio viene adeguato solo una volta ogni tre. Questo è vero in caso di infortuni, sì, ma esistono anche garanzie aggiuntive “in caso di Invalidità Permanente a seguito di ictus o infarto”, eppoi “una Pensione in caso di invalidità grave”