L’Inail e la tutela contro gli infortuni

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Ogni anno 2,3 milioni di persone sono vittime di incidenti letali e si contano 280 milioni di infortunati. Ogni 15 secondi un lavoratore muore per incidente o malattia professionale, ogni giorno circa un milione di lavoratori subiscono un infortunio e ogni giorno si possono verificare oltre 5.500 incidenti mortali. Si legge in una nota dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) nel rapporto “Health and life at work: a basic human Right“, pubblicato quest’anno.

L’ Inail é l’Istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro. Nato per ridurre il fenomeno infortunistico, assicurare i lavoratori e garantire agli infortunati sul lavoro un nuovo inserimento lavorativo. Uno degli impegni fondamentali dell’Ente, nella logica della tutela globale del lavoro e del contenimento dei costi sociali degli infortuni, è la promozione e la diffusione della cultura della prevenzione. L’ente raggiunge questo scopo con la realizzazione di specifici percorsi formativi e la concessione di incentivi economici alle imprese.

La salute e la sicurezza sul lavoro è un diritto umano e parte integrante di un’agenda per lo sviluppo incentrata sull’individuo. Un lavoro non sicuro è una tragedia umana, una preoccupazione quotidiana: la povertà aumenta laddove le malattie o gli infortuni riducono o eliminano la capacità di lavorare. – Afferma il direttore generale dell’Ilo, Juan Somavia. – Molte di queste tragedie che interessano ogni anno milioni di lavoratori rimangono sconosciute e lontane dalle prime pagine dei giornali. Eppure, si potrebbe fare molto per prevenirle. Ci guadagnano tutti ad avere un ambiente di lavoro sicuro e salubre. I lavoratori e le loro famiglie, i governi, le imprese, le società e le economie hanno dei vantaggi a ridurre gli incidenti sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali.

Ricordiamo che sono obbligati ad assicurarsi coloro, in età compresa tra i 18 ed i 65 anni, che svolgono in via non occasionale, gratuitamente e senza vincolo di subordinazione, lavoro finalizzato alle cure della propria famiglia e dell’ambiente in cui si dimora. Queste righe si riferiscono quindi alle casalinghe.