Anche la normativa sulle assicurazioni cambia nel tempo ed oggi si scopre che i porporati hanno esteso il concetto di circolazione per cui se una macchina ferma, in modo banale, causa un incidente, la sua assicurazione dovrà risarcire i danni a terzi.
L’esempio è quello classico della macchina parcheggiata dove l’automobilista e i passeggeri sono intenti nelle operazioni di scarico e carico prima di rimettersi in macchina o prima di scendere dalla stessa alla fine di un viaggio. Se durante queste operazioni si ha la necessità di aprire molto le portiere, potrebbe capitare che le macchine sopraggiungano da dietro e siano costrette e cambiare traiettoria allargandosi un po’.
In questa manovra potrebbe capitare anche di andare in un’altra corsia e per una serie di altri casi si potrebbe arrivare al sinistro. La macchina che è ferma, involontariamente, è stata all’origine dell’incidente, per cui la sua assicurazione dovrà pagare per i danni fatti a terzi.
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Una notizia confermata dalla Cassazione alla fine del mese scorso. Assicurazione.it dà questa spiegazione:
Il modo in cui si arriva a tale conclusione è in realtà poco intuitivo per la logica comune: per la Corte, infatti, il concetto di circolazione va inteso in senso ampio e deve comprendere anche lo stato di fermo del veicolo. Nel dettaglio il concetto, ai fini del risarcimento del danno, non si limita solo all’uso dell’auto in movimento, ma ricomprende anche tutte le operazioni di carico e scarico sul veicolo fermo e tutte le operazioni che permettono di mettere in movimento l’auto. L’unica condizione è che l’auto si trovi in una via pubblica o in un’area aperta al traffico come il parcheggio di un supermercato, di un cinema, ecc…