A partire dal mese di maggio 2013 e fino al mese di giugno 2014, la banca ha sottoposto a controllo i documenti della clientela al fine di individuare profili in cui questi ultimi fossero mancanti o lacunosi.
Sono tempi di bilanci per lo IOR, l’Istituto delle Opere di Religione con sede presso Città del Vaticano, e anche per i clienti che hanno affidato i loro risparmi a tale istituzione ci sono state delle importanti novità. A partire dal mese di maggio 2013 la banca ha sottoposto a controllo i documenti della clientela al fine di individuare profili in cui questi ultimi fossero mancanti o lacunosi e in via del tutto preventiva ha deciso di bloccare i conti correnti di oltre 2 mila clienti.
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I controlli hanno riguardato le posizioni fino al mese di giugno 2014 e, in attesa che i clienti forniscano la documentazione richiesta, sono stati esclusi dall’attività le posizioni di 1329 clienti individuali e 762 clienti istituzionali.
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Si tratta di un processo di vaglio del tutto sistematico che si aggiunge ad un’altra misura presa nel periodo, quella della chiusura dei rapporti con circa 3 mila clienti, di cui 2600 facenti a capo a depositi di piccola entità non attivi oramai da tempo. I restanti 396 clienti, invece, sono stati oggetto di decisione dal parte del Consiglio dell’Istituto che ha deciso di restringere le categorie di clienti ammessi.
La chiusura di queste ultime posizioni in particolare ha determinato per la banca, tra il 2013 e il 2014, un deflusso di fondi per un totale di 44 milioni di euro. C’è da segnalare, infine, che altri 350 conti correnti sono sottoposti al momento ad una analoga procedura di controllo e quindi soggetti ad eventuale chiusura.