Interessanti riflessioni in una ricerca sulle assicurazioni online, condotta su un campione di 5.000 consumatori.
Le polizze online intrigano sempre di più i consumatori italiani. A farlo notare è una ricerca che ha stabilito quanto segue:
Sei assicurati su dieci utilizzano i comparatori prima di sottoscrivere una polizza e il 90% ne conosce almeno uno. Oltre ai comparatori, gli utenti utilizzano anche i siti internet delle compagnie, i preventivatori rapidi, i blog, i forum, i siti istituzionali e le piattaforme del settore automotive. Insomma, quello digitale, con il 60% delle preferenze, è ormai il canale informativo privilegiato nella scelta della propria polizza assicurativa.
A condurre lo studio è Nextplora. Uno studio importante, condotto su un campione di 5000 italiani intestatari di almeno un contratto RC auto. I comparatori online, che la maggioranza degli intervistati ha definito utili, attendibili e competitivi, sono apprezzati soprattutto perché permettono di ottenere un confronto comodo e veloce tra polizze dirette e tradizionali. Tuttavia una parte minoritaria, meno del 20% del campione, non è ancora pienamente convinto della loro efficacia, relegandoli a semplici forme di promozione pubblicitaria non adatte a offrire soluzioni complete e competitive.
L’indagine ha riscontrato segnali di crescita anche per quel che riguarda il settore del mobile: il 20% ha dichiarato infatti di utilizzare smartphone e tablet per comunicare con la propria compagnia assicurativa. Si tratta però di un trend variabile, che raggiunge il 30% per i clienti delle compagnie dirette ma si riduce al 18% per quelli delle imprese tradizionali. Differenze che trovano riscontro anche nei dati riguardanti l’utilizzo delleapp: il 23% dei clienti delle polizze dirette ha detto di aver scaricato l’applicazione della propria compagnia assicurativa (ma la utilizza solo il 13%), percentuali che si riducono sensibilmente (rispettivamente all’11% e al 5%) se si prendono in considerazione i soli clienti delle polizze tradizionali. Ciò significa che si marcia ancora a due velocità: da una parte una quota, sempre in aumento, di clienti 2.0 aperti al digitale e al mobile, e dall’altra una fetta meno tecnologica e innovativa che preferisce affidarsi agli strumenti tradizionali