La povertà in Italia nel 2018 resta la stessa del 2017, secondo l’Istat, che non vede miglioramenti e attesta di nuovo 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta. Si tratta di un’incidenza del 7% che coinvolge 5 milioni di cittadini. La maggior parte sono nel Meridione, con un valore del 10%, mentre il Nord segnala un 5,8% e il Centro il 5,3%. Il 30,3% sono stranieri, mentre solo il 6,4% sono connazionali.
I dati
A soffrire di più sono le famiglie numerose, ma anche quelle di divorziati o di vedovi, con titoli di studio di basso livello. Va meglio invece alle famiglie in cui ci sono dei laureati a guidare la situazione, che possano avere ruoli sociali da dirigenti, quadri e impiegati. Qui le famiglie in povertà assoluta sono solo l’1,5%, mentre i nuclei con capofamiglia disoccupato sono il 27,6% mentre la classe operaia vede il 12,4% delle famiglie in povertà assoluta. La povertà relativa coinvolge invece circa 3 milioni di famiglie (11,8%), ovvero 9 milioni di cittadini (15,0% della popolazione).
Tra i minori, l’incidenza è il 12,6%, ovvero 1,26 milioni di ragazzi, con il Meridione sempre primatista con il 15,7% del totale, mentre il Centro segna il 10,1%. La povertà maggiore è nelle grandi città, e poi nelle cittadine al di sotto dei 50mila abitanti.