Il settore dell’edilizia è il settore che in Italia ha pagato e sta pagando uno dei prezzi più alti a causa della crisi economica in atto. A partire dal 2007, infatti, l’intero comparto ha perso oltre il 22 per cento del suo valore aggiunto, dato che si può comprendere in tutta la sua portata solo se si apprende che il calo medio degli altri settori è stato di poco più alto del 6 per cento.
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Anche il settore del credito, di conseguenza, in merito al settore dell’edilizia ha seguito gli andamenti negativi di questa spirale recessiva. Secondo le ultime statistiche, infatti, i finanziamenti rivolti alle imprese di costruzione sono calati del 2,8 per cento tra il mese di giugno 2012 e il mese di settembre 2013. Alle imprese del settore di costruzioni è giunta quindi meno liquidità, ma anche a costi più elevati. I tassi di interesse praticati alle aziende edili sono infatti pari al 7,48 per cento, circa un punto più in alto dei tassi medi praticati per le altre imprese.
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Ma non solo. La crisi del credito nell’edilizia non poteva che ripercuotersi anche sul mondo dei mutui. Tra agosto e ottobre 2013 sono continuati a calare, secondo Confartigianato, i mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, diminuiti di un 1 per cento, mentre in Europa c’è stata una crescita dello 0,9 per cento. Il tasso medio applicato ai mutui, inoltre, in Italia è superiore a quelle europeo, 3,31 per cento contro 2,77 per cento. Una differenza di 54 punti.