La proposta del Parlamento Europeo di imporre un limite alle commissioni interbancarie delle carte di credito scontenta operatori, ABI e associazioni dei consumatori.
Solo alcuni giorni fa il Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza una proposta che prevede l’imposizione di un tetto massimo europeo alle commissioni interbancarie che gli operatori che gestiscono carte di credito e bancomat addebitano agli utilizzatori dei servizi delle transazioni elettroniche. La proposta, però, che va a colpire un mercato da 10 miliardi di euro l’anno e gli interessi di alcuni grandi operatori internazionali, come Visa e Mastercard, non ha incontrato grande favore.
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Visa e Mastercard, infatti, due tra i più grandi operatori internazionali hanno proprio un sistema di costi basato sulle commissioni interbancarie, mentre altri operatori, come American Express, Diners e Paypal, hanno una gestione leggermente diversa. Gli operatori leader di mercato in Europa hanno quindi subito fatto sapere che tale decisione potrebbe far lievitare i costi delle certe di credito e di debito per gli utenti finali, scaricando su di loro i costi che oggi vengono ammortizzati dagli esercenti.
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La conseguenza diretta, infatti, potrebbe essere quella dell’aumento dei canoni annuali di concessione, così come già avvenuto in Spagna e in Australia in seguito ad un simile provvedimento. Anche l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, si è dichiarata del resto preoccupata dallo scenario che potrebbe aprirsi se il Parlamento Europeo effettivamente ratificasse questa proposta, in una prossima seduta così come annunciato, forse entro il mese di luglio.
Le intenzioni UE sarebbero quelle di favorire la concorrenza e abbassare i costi per i consumatori, ma le stesse associazioni di settore intravedono possibili risparmi solo per la categoria dei commercianti.