Il nuovo anno, 2014, si è aperto con una notizia decisamente buona per l’Italia, che fa sperare in un possibile miglioramento per l’avvenire. In questi ultimi giorni, infatti, lo spread, ovvero il differenziale esistente tra i Btp italiani e i Bund tedeschi è sceso sotto il valore di 200 punti, cosa che non capitava dall’estate del 2011.
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Il fatidico differenziale che misura la fiducia internazionale nei confronti della capacità del nostro Paese di onorare i propri impegni finanziari è dunque tornato ad un livello di 198 punti e i Btp italiani decennali hanno quindi ora un rendimento inferiore al 4 per cento, pari al 3,98 per cento.
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La notizia è stata accolta con soddisfazione sia dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha visto in questa modifica i risultati dell’impegno che tutti gli italiani hanno messo per far nuovamente decollare l’economia italiana e una possibilità in più affinché il paese finalmente riparta nella giusta direzione, sia il Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, che ha sottolineato i positivi effetti sul debito.
Dal punto di vista pratico infatti, un differenziale che non tocca più la soglia passata dei 400 o 500 punti significa un risparmio di circa una ventina di miliardi di interessi sul debito, risorse che potranno essere usate per far fronte ad altre urgenze e emergenze del paese, come quella di abbassare le tasse sul lavoro, combattere la disoccupazione e incentivare la competitività dell’industria.
Grazie all’abbassamento dello spread si potrebbe quindi avviare per l’Italia anche un periodo di migliore accesso al credito.