Lo spread scende sotto i 200 punti e l’Italia prova a ripartire

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Il nuovo anno, 2014, si è aperto con una notizia decisamente buona per l’Italia, che fa sperare in un possibile miglioramento per l’avvenire. In questi ultimi giorni, infatti, lo spread, ovvero il differenziale esistente tra i Btp italiani e i Bund tedeschi è sceso sotto il valore di 200 punti, cosa che non capitava dall’estate del 2011. 

L’instabilità politica italiana limita il calo dello spread

Il fatidico differenziale che misura la fiducia internazionale nei confronti della capacità del nostro Paese di onorare i propri impegni finanziari è dunque tornato ad un livello di 198 punti e i Btp italiani decennali hanno quindi ora un rendimento inferiore al 4 per cento, pari al 3,98 per cento.

> Il bilancio della quinta emissione dei nuovi Btp Italia

La notizia è stata accolta con soddisfazione sia dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha visto in questa modifica i risultati dell’impegno che tutti gli italiani hanno messo per far nuovamente decollare l’economia italiana e una possibilità in più affinché il paese finalmente riparta nella giusta direzione, sia il Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, che ha sottolineato i positivi effetti sul debito.

Dal punto di vista pratico infatti, un differenziale che non tocca più la soglia passata dei 400 o 500 punti significa un risparmio di circa una ventina di miliardi di interessi sul debito, risorse che potranno essere usate per far fronte ad altre urgenze e emergenze del paese, come quella di abbassare le tasse sul lavoro, combattere la disoccupazione e incentivare la competitività dell’industria.

Grazie all’abbassamento dello spread si potrebbe quindi avviare per l’Italia anche un periodo di migliore accesso al credito.