A seguito delle parole di Mario Draghi i mercati hanno colto al volo la positiva notizia di un acquisto massiccio di titoli anche di stato per combattere la spirale di deflazione che ancora assedia l'Europa.
Con la seduta del 2 gennaio 2015 si sono ufficialmente riaperte le contrattazioni sui mercati dopo la pausa natalizia e alcune piazze internazionali, tra cui la stessa Piazza Affari, sembrano aver acquisito uno slancio positivo che hanno conservato anche nei giorni successivi. La causa di questo piccolo sprint di inizio anno è da individuare nelle parole di recente pronunciate da Mario Draghi, il numero uno della Banca Centrale Europea, in merito alla possibilità dell’introduzione di un nuovo quantitative easing a breve termine.
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I mercati hanno infatti colto al volo la positiva notizia di un acquisto massiccio di titoli anche di stato per combattere la spirale di deflazione che ancora assedia l’Europa. Per tale attesa operazione non è stata ancora offerta una data precisa, ma si pensa che una buona occasione per l’annuncio definitivo possa essere rappresentata anche dalla data del prossimo board della BCE, fissato per il 22 gennaio.
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Del resto i timori europei nei confronti di una possibile e ulteriore discesa dei prezzi dei beni di consumo ancora non si è alleviato, mentre restano sempre più ambiziosi gli obiettivi posti dalla stessa Eurotower che si aspetta una inflazione posizionata sulla soglia del 2 per cento. I rischi sulla stabilità dei prezzi sono ancora molto alti per la BCE e quindi le misure attuate nel 2015 saranno ancora più composte e veloci. Tra queste si prefigurano già l’acquisto di obbligazioni garantite e i prestiti cartolarizzati (cioè gli Abs), ma potrebbe presto arrivare l’atteso acquisto dei titoli di stato.