Il Forex di Napoli – animato dalle accuse lanciate alle banche dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi – ha monopolizzato l’attenzione degli economisti nell’ultimo week-end. E’ stata un’occasione per parlare di stato dell’economia reale in Italia, di debolezze strutturali e punti di forza sui quali fare leva in vista di un miglioramento e di una crescita futuri, ma anche – un po’ come avviene nel calcio con le Asseblee di Lega – un’occasione per parlare di mercato, di possibili scenari così come di trattative assolutamete irrealizzabili. Segnaliamo in breve due notizie delle quali in pochi hanno parlato, benché l’audience coinvolta dalle stesse sia potenzialmente numerosa e varia.
Cominciamo dalla secca smentita relativamente alle voci di fusione tra Mediobanca e Generali: il presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, se l’è cavata con una battuta capace di esplicitare con chiarezza un pensiero che poi, a conti fatti, forse tale non è mai stato, benché il mondo ci abbia insegnato di essere capace di “digerire tutto” e smentire con forza quello che si era negato con altrettanta forza poco prima. A un giornalista che gli poneva la domanda sulla possibile fusione di cui sopra, Geronzi ha risposto tagliando corto: “Ma voi sognate…”. Smentite anche le mire del banchiere sulla presidenza del “Leone di Trieste”: “Sono due anni che dite le stesse cose…”
Cambiando argomento, Banca Popolare di Milano ha invece confermato di aver messo a disposizione 30 milioni di euro in premi con l’esortazione ad allargare progressivamente la base dei soci della banca. Queste le linee guida di BPM, che per la prima volta in 144 anni di storia ha chiamato a raccolta i propri manager per presentare loro il piano industriale di qui al 2012. I famosi 30 milioni di cui sopra sono la cifra degli incentivi messi a disposizione qualora il gruppo raggiunga entro questi 3 anni il target sull’utile di 378 milioni di euro.